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Cenni storici del Movimento (da Profilo storico dell’U.E.di P. Virgilio Gamboso)

 

1) Un cammino di preparazione

Nella Piccola Cronaca della Casa Madre di Venezia si legge: "Un solenne e grande avvenimento si compì nel nostro Istituto al termine dell'anno santo della Redenzione (1933/34) e precisamente il 15 marzo 1934: l'inizio dell'adorazione solenne giornaliera nella chiesetta di Casa Madre ... Con questa iniziativa, finalmente era appagato un grande desiderio delle suore che da tempo avevano desiderato fare l'adorazione davanti a Gesù solennemente esposto, per manifestargli il loro amore e la loro profonda fede nella sua reale presenza".

Le testimonianze che possediamo circa quel periodo, soprattutto successive al 1927, confermano che il culto e la pietà eucaristica delle prime sorelle erano assai ricchi e si esprimevano in diverse forme ed occasioni. Le fonti documentano che già da allora le suore di Casa Madre facevano l'adorazione per sei ore al giorno; a tabernacolo chiuso, però poiché l'Istituto era così francescanamente povero, da non poter permettersi la spesa della cera! Quindi l'avvenimento che dava inizio ufficiale all'adorazione solenne giornaliera fu accolto con grande gioia e riconoscenza da tutta la Congregazione.

Non va dimenticato che iniziative con simili sbocciavano un po' dovunque, a quei tempi. Era un segno dei tempi! A Venezia era Patriarca un uomo di Dio, il cardo Pietro La Fontaine (n. 1860, patr. 1 915 - 35), zelante pastore e anima profondamente eucaristica.

 

2) Istituzione dell’U.E.

Febbraio 1942. La seconda guerra mondiale provoca ovunque stragi e rovine. Le difficoltà rendono convulsa e aspra la vita. Si stenta a sostenere la solenne adorazione eucaristica quotidiana, poiché il prezzo della cera è salito all'impazzata. Di più, le continue incursioni aeree rendono sempre più rischioso l'impegno di restare in adorazione. Ormai tutte le chiese della città, nelle quali si celebrava a turno l'esposizione solenne del Santissimo sono chiuse.

La Superiora Generale, prendendo atto delle difficoltà, dispone siano diminuite le candele, soggiungendo che "anche noi saremo costrette a sospendere l'adorazione". Ma perché interromperla proprio ora, quando più urgente e drammatico è il bisogno?

Per conoscere meglio la volontà di Dio su questo punto, la comunità diede inizio a una novena di preghiere. I segni da parte del Signore non tardarono a manifestarsi. "Questa mattina, appena terminata la Messa, mentre aspettavamo in chiesa l'esposizione del Santissimo, si sentì picchiare la porta della sacrestia. Una persona sconosciuta porgeva un' offerta per le candele dell' altare e, raccomandando si alle nostre preghiere per il figlio lontano e in pericolo, esprimeva il desiderio di partecipare all'adorazione con noi. Il fatto, mai avvenuto prima, ha destato una certa impressione. Noi riteniamo il gesto una risposta alle nostre suppliche: l'adorazione deve continuare. Gesù eucaristico vuole dilatare il suo Regno nelle persone e particolarmente
nelle famiglie". Così la Cronaca.

L'adorazione continuò. Grazie all' attiva partecipazione delle famiglie, era nata l'Opera Unione Eucaristica. N ella piccola chiesa, due suore restavano inginocchiate in adorazione, senza abbandonare il loro posto, anche quando il mitragliamento faceva vacillare l'Ostensorio e la paura minacciava di farle fuggire, cercando rifugio con le sorelle nel vicino campanile di S. Francesco della Vigna. Accanto a loro, andò crescendo la schiera di intrepide persone e famiglie che partecipavano all' adorazione.

In seguito si pensò di coinvolgere maggiormente questi fedeli, specie quelli appartenenti alla
parrocchia contigua, i quali chiedevano preghiere per sé e per i loro figli esposti ai furori della guerra.
Le famiglie si assumevano gradatamente l'impegno di una giornata mensile di partecipazione eucaristica attiva, in persona o almeno in spirito, e contemporaneamente, nei limiti delle loro possibilità, avrebbero sostenuto le spese del culto: ceri, olio, fiori…

L'iniziativa si dimostrò, con la sua vitalità, la via più giusta per rispondere da una parte alle esigenze della incessante intercessione, dall' altra ai desideri di Gesù. Non mancarono accadimenti insoliti, attraverso i quali il Dio Nascosto dimostrava di gradire l'omaggio di questi gruppi di credenti riuniti intorno al Tabernacolo.

Il bene è fecondo. Dal centro veneziano cominciarono a irradiare iniziative similari. Nel 1943 si ebbe l'adorazione solenne a S. Maria delle Grazie - Preganziol (TV), dove, a motivo della guerra, si era trasferita la sede del noviziato. Per breve periodo, nel '44, si organizzò anche a Sovizzo, in provincia di Vicenza, a Villa Curti, dove avevano trovato rifugio araldine e postulanti.

In Venezia, incoraggiate da una prassi sempre più sentita come essenziale, le suore stilarono
un abbozzo di Regolamento, che fu sottoposto all' autorità ecclesiastica. Fu il vescovo ausiliare,
Mons. Jeremich che, elogiando la pia istituzione, l'approvava il 5 luglio di quell' anno.

Quel primo Regolamento dava una certa organizzazione alla provvidenziale iniziativa; approvandola, la Chiesa ne riconosceva la validità e 1'efficacia spirituale ed apostolica. In seguito quel testo, nato dalla vita e crescendo con essa, conoscerà alcune modifiche, utili a rendere più efficiente l'Opera. Una prima fu operata dal Cardinale Patriarca Giovanni Urbani nel 1965; un' altra risale al 1972, e fu dovuta alle premure del Cardinale Albino Luciani, nel '78 eletto Papa con il nome di Giovanni Paolo I.

I ritocchi apportati allo Statuto si erano resi necessari per aggiornare l'Opera alle norme emanate nel frattempo dalla Chiesa circa il culto eucaristico, adeguandolo alla nuova pastorale sancita dal concilio Vaticano II.

 

3) Il Movimento nella Congregazione

La Congregazione delle Suore di Cristo Re celebra nel 1964 il capitolo generale speciale.  Dopo un'opportuna riflessione sulla natura e sugli sviluppi di questa provvidenziale iniziativa, l'assemblea prende una decisione: tra le varie forme d'apostolato viene sentita come preminente e fontale l'Opera dell' Adorazione. La preghiera compresa e voluta come l'anima di ogni apostolato. Tanto si "fa" nel piano della grazia (conversione, perseveranza, maturazione interiore) quanto si prega.

La riflessione dell’Assemblea così si esprime:Le Suore, animate da grande fede e amore a Cristo presente nella Santissima Eucaristia, promuovano tra i fedeli la pietà Eucaristica.

Diffondano  allo scopo l’opera “Unione Eucaristica”, la quale impegna i partecipanti a vivere un’intensa vita spirituale in unione a Cristo e ai fratelli, particolarmente in seno alla famiglia.”

Un ulteriore approfondimento di questo fondamentale aspetto della vocazione francescana
si coglie nei lavori del capitolo generale del 1980:  “In tutte le attività cureremo par­ticolarmente l'animazione liturgica, la formazione eucaristica, la partecipa­zione attiva all'opera Unione Eucaristica.

«L'opera si propone di incrementare nei suoi membri una più intensa vita cristiana ed un forte vincolo di unione tra di loro, in seno alla propria famiglia e al­la società in cui vivono» (Unione Eucaristica,Statuto n. 3).

«Le religiose adoratrici, i nuclei familiari e le persone che partecipano all'Unione Eucaristica, si impegnano a vivere il Mistero Eucaristico, e ad elevare, nell'uni­tà dei loro cuori, nella propria famiglia e nell'am­biente di lavoro, insieme con Cristo, il comune inno di lode, di ringraziamento e di implorazione al Padre» (Id. n. 4).

 Iniziano le nuove iniziative: incontri Zonali, al Centro di Venezia, le settimane eucaristiche estive.       

L’identità del Movimento U. E. è definitivamente riconosciuta nel 1993: “Ogni nostra comunità sia consape­vole del grande mezzo di cui dispone at­traverso l'Opera «Unione Eucaristica» (U. E.). Essa costituisce una forma privi­legiata di evangelizzazione nella comunità cristiana e nella Chiesa locale. È  espres­sione particolare del nostro carisma: come tale sia da noi sempre più apprezzata e incrementata.” (la suora FCR al servizio del Regno)